Riforma dell'assistenza territoriale in Campania

Campania. Pubblicato il decreto per la riforma dell’assistenza territoriale: le Uccp al centro del nuovo sistema

 
La nuova articolazione dell’offerta sanitaria mette al centro le Unità complesse di cure primarie che rappresentano una nuova modalità di erogazione di prestazioni sanitarie territoriali, fondata sulla condivisione dei percorsi diagnostici terapeutici ed assistenziali e sul lavoro in team tra diversi professionisti ed operatori socio-sanitari di vari profili della medicina primaria. Il decreto
 
 
28 SET - Pubblicato sul bollettino ufficiale della Regione Campania (Burc) n. 63 del 26 settembre 2016 il Decreto commissariale n. 99 del 2016 relativo al “Piano regionale di programmazione della rete per l’Assistenza territoriale” che sarà valido per il biennio  2016 – 2018. Il Piano, di cui abbiamo pubblicato la settimana scorsa  in anteprima la bozza, rappresenta la seconda gamba del riordino strutturale della rete sanitaria campana al fianco del piano ospedaliero regionale.   
  
L’attuazione di tutte le forme aggregative della medicina di base dovrà ora attendere il via libera dell’accordo integrativo regionale della Specialistica ambulatoriale (Sumai) senza il quale non è attuabile. “Siamo in attesa di essere convocati – avverte Gabriele Peperoni – segretario provinciale di Napoli del sindacato”.  
 
Perno centrale della nuova articolazione dell’offerta sanitaria sono le Uccp (Unità complesse di cure primarie) che rappresentano una nuova modalità di erogazione di prestazioni sanitarie territoriali fondata sulla condivisione dei percorsi diagnostici  terapeutici ed assistenziali e sul lavoro in team tra diversi professionisti ed operatori socio-sanitari di vari profili della medicina primaria.
 
 
“Unità che nascono dalla necessità di fornire una risposta adeguata a bisogni di salute sempre più complessi ed alla inappropriatezza nell'uso del pronto soccorso, facilitando percorsi di cura centrati sul paziente sempre più fragile – dice Giuseppe Buonomo che da diversi anni è organizzatore delle prime unità pilota realizzate a Benevento. Per realizzarle è necessario mettere in rete tutti i servizi sanitari e sociali presenti in un territorio ed attivare una struttura centrale di coordinamento e di erogazione di prestazioni dove operano: medici di famiglia, pediatri di libera scelta, assistenti di studio medico,  infermieri, specialisti, amministrativi e personale sociale, con disponibilità di strumentazione diagnostica che consenta di gestire la cronicità”.
 
La Asl di Benevento in collaborazione con la Samnium Medica, cooperativa di medici di famiglia ha finora attivato due Uccp: una con sede centrale  a Cerreto  Sannita  organizzata in ambienti  riconvertiti nell'ex ospedale territoriale chiuso con il decreto 49 del 2010 (il vecchio Piano ospedaliero), l'altra a San Giorgio del Sannio nella vecchia sede del distretto sanitario appositamente ristrutturata. In entrambi i casi sono stati elaborati progetti per le aree rurali finanziati con fondi della comunità europea (Psr Piano di sviluppo rurale 2007/2013).
 
“L’Uccp – conclude Buonomo - non è solo l’istituzione e l’attivazione di nuovi presidi e servizi delle cure primarie, ma un nuovo modello gestionale dell’assistenza primaria che si prende cura della cronicità. L’approccio proposto tende a favorire una riorganizzazione generale del percorso di cura in ragione dell’elevato coordinamento tra strutture e servizi ed all’incrementata attenzione al ruolo ed alla centralità del paziente”.
 
Intanto Card (Confederazione associazioni regionali di distretto) e Senior Italia FederAnziani hanno avviato una collaborazione per contribuire insieme a progetti di studio e applicazione al fine della sostenibilità del Sistema sanitario, attraverso un riconoscimento e potenziamento del ruolo del territorio nella presa in cura del paziente. Una collaborazione che getta le basi per collaborare attivamente nella attuazione del nuovo piano sanitario territoriale.
 
“Card e Senior Italia FederAnziani – avverte Gennaro Volpe, presidente nazionale eletto di Card e direttore del dipartimento cure pirmarie della Asl Napoli 1 - sono impegnati in un progetto di ampio respiro che li vede promotori di una conoscenza concreta del mondo senior nel territorio distrettuale”. “Il distretto – aggiunge - è punto di coordinamento dei vari attori sanitari regionali nel dare una risposta efficace ed efficiente alle esigenze del territorio, principalmente provenienti da pazienti Anziani”.
 
La stipula della collaborazione con Federanziani ha visto concretamente impegnati Card e Senior Italia FederAnziani, questa estate a Napoli, in un focus group nel quale rappresentanti Card provenienti da tutta Italia hanno offerto il loro contributo nella costruzione di un piano formativo destinato ai direttori di distretto e finalizzato a fornirli una reale conoscenza del contesto senior di riferimento del proprio territorio. Senior Italia, dal canto suo, “attraverso l’esperienza concreta di chi opera sul territorio – si legge in una breve nota - vuole comprendere il fabbisogno informativo ad oggi inespresso e necessario per poter pianificare un vasto piano formativo destinato ai decisori delle attività distrettuali, nell’ambito del progetto International Longevity academy”.
 
Nell’incontro di Napoli i rappresentanti Card hanno portato la loro esperienza e importanti punti di riflessione sull’attuale struttura organizzativa distrettuale. “Condivisa è stata l’esigenza di dare, a chi partecipa al progetto formativo di Senior Italia, una modalità uniforme di lettura dei bisogni del territorio che parta da un’approfondita conoscenza epidemiologica del contesto di riferimento. Oltre al possesso dei dati è cruciale anche la loro qualità. L’innalzamento dell’età media della popolazione impone -, dichiara il Presidente eletto Card Italia Gennaro Volpe - una riorganizzazione della  sanità che veda nel territorio il fulcro dell’assistenza. Bisogna implementare in primis l’assistenza domiciliare e la creazione di strutture territoriali tipo casa della salute, Uccp ecc. che eroghino assistenza nelle 24 ore con sempre minor ricorso all’ospedale. Per rendere sempre piu’ sicuro  il sistema bisogna puntare anche sull’innovazione digitale con sistemi di telemedicina (teleassistenza, telemonitoraggio e teleconsulto).
 
Come sottolinea infine il Presidente di Senior Italia FederAnziani Roberto Messina, “senza implementazione ed efficientamento dei Distretti, non si potrà mai avere un territorio che prende in carico il paziente. Per tale motivo Senior Italia FederAnziani è vicina ai distretti. Card e Senior Italia FederAnziani sono uniti per far in modo che i distretti siano punto di riferimento per i cittadini, per rendere possibile che il territorio li prenda in carico”.
 
Ettore Mautone
 
28 settembre 2016
Fonte:quotidianosanità.it
 

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